INAUGURAZIONE DELLA
STAZIONE DI DECIMOMANNU 30-04-1871 Primo
viaggio Cagliari-Villasor Il Canonico Spano nel suo libro "Storia della
Chiesa di Santa Greca" del 1876 esordisce: "Presso il cospicuo
Villaggio di Decimo Manno, cui ora si può accedere in poco più di mezz'ora
colla ferrovia che va ad Oristano ed Iglesias, e discendere nella vicina
stazione dello stesso nome, che è una delle più eleganti e comode che si
trovano, lungo la via Cagliari-Oristano…" A questo punto la stazione di Decimomannu aveva già
assunto notevole importanza, anche come crocevia verso il Sulcis-Iglesiente.
Ma, prima che questo fatto avvenisse, i problemi da superare furono tanti e
notevoli. Il 4 maggio 1863, con delibera N°18, il consiglio
comunale di Decimo decise che il progetto delle ferrovie Reali, di far passare
la linea nella zona di Sologaj, in comune di Assemini, era troppo rischioso. Lì
si formava, la confluenza dei fiumi e dei torrenti che convogliavano le acque
allo stagno di Cagliari. La chiusura con terrapieni, ponti o viadotti avrebbe
potuto creare grossi rischi, impedendo lo scorrimento delle acque. In tale
documento si rileva che l'opera potrebbe essere “la nostra fatale rovina,
peggiore di quella di aver accolto le acque sbrigliate provenienti dallo stagno
di Sanluri.” Il sindaco Giovanni Schirru chiese al Consiglio di
considerare la possibilità di far variare il percorso, dietro corresponsione
all’impresa costruttrice della ferrovia di una congrua offerta, con un
intervento finanziario del Comune, nonostante che gravasse sul suo bilancio il
debito di 8.000 Lire per la costruzione della casa della giudicatura. In ogni
caso era basilare che la zona di Sologaj non fosse toccata: per ciò si acconsentiva
che la ferrovia passasse nella zona de"Is Osterias" o all'estremità
del paese, oltre la chiesa di Santa Greca. La ferrovia si fece, e il 30 Aprile
1871 ci fu la cerimonia d'inaugurazione della tratta Cagliari-Villasor. La stazione di Cagliari fu invasa da una folla
festante che assistette alla benedizione del convoglio, il primo della storia
dei trasporti pubblici della Sardegna. Per
il viaggio inaugurale della tratta erano disponibili solo tre vetture: una
mista di I^ e II^ classe usata, due di III^ classe nuove, cui si aggiungevano;
le vecchie locomotive "Cagliari" e "Ichnusa" lasciate dai
costruttori della ferrovia. Questa inefficienza costituiva motivo, a giudizio
del sottocommissario Regio delle ferrovie, a non autorizzare l'esercizio. Ma,
il dirigente della società, Canessa, fece preparare un vagone freno, tre
carrozze di III^, quattro carri merci coperti, facendo anche adattare le due
vetture di III^ a vetture di II^ classe. Così l'autorità concesse il nulla osta
e la linea fu attivata. L'esercizio iniziò con due coppie di treni
giornalieri che partivano da Cagliari alle ore 6 e alle ore 15. La durata del
percorso era di 53 minuti.I primi convogli, composti di 4 vagoni (1 di I^ e II^
classe e 3 di III^) erano trainati dalle locomotive Tender Inglesi,
Smith-Knight. Ecco come il giornale "L'Avvenire di
Sardegna" del 1° Maggio 1871 presenta l’avvenimento: "Ieri alle 9
e 30 antimeridiane si compì una festa che segnalò il principio di una novella
era per l'isola di Sardegna. Si inaugurò solennemente l'esercizio delle nostre
ferrovie, in mezzo ad una folla straordinaria accalcatasi nelle vicinanze
dell'imbarcadero provvisorio.Il Vescovo di Iglesias monsignor Montixi, fatto
venire espressamente dalla società costruttrice dietro il parere e sulle istanze
del proprio avvocato consulente, benediva da un tempietto colà appositamente
costruito, il convoglio, col personale intervento e tacito assenso di altri tre
canonici. Alle 10 il simpatico fischio si fece udire e il treno parti'. Ad
Elmas, Assemini, Decimo, tutti avvisati dai melodici concerti della banda
nazionale, accorrevano festosi ad ammirare il maestoso convoglio che per essere
veritieri, non andava con la rapidità del fulmine”. A Decimo il treno si fermò. Tutta Decimo era alla
stazione, compreso il Pievano e tutte le perpetue del paese. Il Signor Sindaco
di Decimo fece gli onori della festa, in mezzo a mille evviva de' bravi
Decimesi, le ali di Watt si rialzarono e …-Partenza per Villasor- gridò
il capostazione di Decimo… "Giunti a Villasor, invitati e non invitati
traversarono, tra gli evviva e l'armonia delle bande musicali, il villaggio
sino alla casa comunale dove, per cura della Società e di quel Municipio, fu
preparato un fraterno banchetto. Gazzosa e polli, salame e gelati, paste ed
insalata, uova sode e confetti, pane e champagne, fu tutto apprestato
nell'indicato ordine. Pure l’appetito delle rispettabilissime persone del
convito non si spense per questo, ne
venne meno la loro calma abituale in simili circostanze; e quella rude e
indigesta mole venne digerita e bene. Allorquando il servidorame non era pronto
a recare i sospirati cibi, cavalieri di uno o due ordini, duchi e marchesi,
conti e commendatori, si videro correre frettolosi in cucina per provvedersi da
sé nel modo migliore possibile”. Dopo il pranzo vennero i brindisi. Lesse prima un
discorso il Sindaco di Villasor, poi il Sindaco di Cagliari, il consigliere
delegato della prefettura avvocato Rito, il sostituto procuratore generale del
Re avvocato Ravot, il consigliere d'appello Serra-Sirigu. Sorse quindi, tra la
generale attenzione, a parlare a nome della libera stampa il professor
Lazzarini, direttore del -Corriere di Sardegna-: "Questo giorno -
esclamò - egli è giorno di tripudio, perché è giorno di vita, è giorno di
progresso. Noi qui' lo dobbiamo accogliere con giubilo perché segna
l'avvicinamento degli isolani ai continentali, e siccome la locomotiva ha
segnato l'avvicinarsi di tutti i popoli, così propongo un brindisi alle
ferrovie ed all'associazione universale." Alle 3 pomeridiane il treno faceva ritorno, impiegando 65 minuti per restituire gli invitati in città. L'anno successivo per l'inaugurazione della Cagliari-Oristano, il treno inaugurale di 15 vagoni ospitò ben 300 persone e la banda del 3° Reggimento.Il 20 maggio1872 furono completate la Sassari-Porto Torres e la Decimomannu-Iglesias. Fu necessario attendere fino al 1880 per giungere al collegamento tra nord e sud dell’isola. Dopo pochi anni Decimo divenne un nodo ferroviario di notevole importanza e nel 1879 la stazione fu ampliata.Lo stesso anno fu completata la stazione di Cagliari. |