CRONOLOGIA E COMMENTI DELLE ATTESTAZIONI
STORICHE DEL PAESE DI DECIMOMANNU
Decimomannu altrimenti detto Decimo, Deximu,
Decimo Manno, Decimo Mayore, Decimo Magnius.
Si sono trovate testimonianze che il luogo era
abitato sin dal Neolitico recente-Calcolitico
IV-III millennio a.c. (Cecilia Lilliu: Decimo
e il suo territorio, studi Sardi vol. XXVII
Sassari 1987) -Villaggio
Preistorico-Latifondo-Curatoria-Feudo. Nella
zona non ci sono nuraghi.
Nel 1879 fu rinvenuta presso la stazione
ferroviaria,
una necropoli punica con tombe a
cassone coperte da embrici fittili con timbro
caratteristico (senza i quali i coperchi
potevano sembrare di trachite). Questo
ritrovamento fa pensare che a Decimo già al
tempo dei fenici e dei punici, fosse diffusa e
di qualità l'arte (artigianato)
figulina.
Certamente Decimo non fu fondata dai romani,
forse aveva un altro nome. Questi la
chiamarono così per la sua posizione
strategica e per trovarsi a circa 10 miglia
romane (15 Km. ca. il miglio romano misurava
1480 m.) da Castrum Karalis. I romani erano
soliti dare nomi di numeri a luoghi, zone,
strade, d'importanza strategica; per
facilitarne il riconoscimento e
l'individuazione. I due ponti romani esistenti
a Decimo attestano quale fu l'importanza della
località.
- 215 a.C.
Teatro della battaglia tra romani e
sardo-punici nella quale Josto e Ampsicoro
trovano la morte (2^ guerra punica) [F.C.
Casula].
-I-II
Sec.
a.C. costruzione presso Decimomannu del
ponte romano a 12 foci, successivamente si
costruisce da Villamassargia, Caput Aquas,
l'acquedotto che porterà l'acqua a Cagliari,
la sua lunghezza è di 30 miglia romane circa e
segue la strada, la vecchia 130. Il percorso
di quest'opera, notevole per ingegneria,
costeggia Siliqua nella valle del Cixerri sino
a Villa Speciosa. Passa proprio all'interno
del paese di Decimo, accanto alla chiesa di
Santa Greca e vicino all'attuale cimitero,
prima di proseguire per Assemini dove si
trovano reperti, presso la chiesa di
Sant'Andrea, Luxia Arrabiosa. Ad Elmas Sa
Murta e accanto all’attuale Istituto Agrario
“Duca degli Abruzzi”.
- III secolo d.C.
Sarcofago romano rinvenuto nel 1952 nel
Cimitero di S.Vito, in disuso da 100
anni.
-304 d.C.
Martirio di Santa Greca
-1059
Torchitorio de Unale giudice di Cagliari dona
ai Vittorini le chiese di San Giorgio e San
Genesio in territorio di Decimo.
-1066
Decimo è ancora un villaggio di poche case,
sorte attorno alla chiesa di santa
Greca.
-1089
Vittorini, codex Pasquale Tola, riconferma ai
monaci Benedettini (Vittorini di Marsiglia) la
donazione della chiesa di S. Geogii de Decimo.
Il Giudice Costantino (30 giugno 1089)
riconferma quanto già fatto dai suoi genitori
nel concedere le chiese di S. Giorgio e di S.
Genesio. La chiamata in Sardegna, dei monaci
Benedettini avvenne per poter dare una svolta
alla tradizione Bizantina e nello stesso tempo
abbattere le resistenze del clero locale di
rito Greco Ortodosso, per passare a quello
Romano. Vi fu nell'Isola, un nuovo sviluppo
agricolo e del commercio del sale.
-1141
Chiesa di S. Platano a Villaspeciosa, allora
in agro di Decimo.
-1207 Decimo conta in quel periodo 207
abitanti.
-1216
Cecilia Lilliu nei suoi studi riporta " una
conferma di donazione del giudice Barisone e
di sua moglie Benedetta a favore
dell'arcivescovo di Cagliari, redatto "in
curia palacii Decimo ", alla presenza di
testimoni rogati "in corona de loco",
indica il villaggio di Decimo come sede di
corte giudicale e di assemblea consultiva del
giudice stesso. L'Angius ci fa sapere che
Decimomannu fu, per un certo periodo, luogo di
gradito soggiorno per i giudici di Cagliari.
Nello stesso periodo i Pisani impongono alla
Giudicessa Benedetta di cedere la rocca di
“Castello”, qui viene fondata la cittadella
munita dei
pisani
che in seguito sarà la rivale della cittadella
di Bonaria, altrimenti detta di
Monreale.
-1257
"
Un
Terzo del Regno" va ai Donoratico. Curatoria
Decimo: la stessa Decimo, Assemini, S.Sperate,
Uta, Villaspeciosa e i villaggi scomparsi di:
Arcedi, Arcu, Forcilias, Mogor de Liuris, Orto
de Cidro, Santu Venuci, Seminis, Siponti, Uta
Jossu. Il tessuto economico della curatoria
non era ricco, ma doveva avere una certa
floridità. A proposito della popolazione,
ancora la Lilliu scrive:
“Ciò
che si può dire con una relativa sicurezza è
che i Donoratico, limitatamente alla curatoria
di Decimo Maggiore, esercitassero la loro
signoria su una popolazione di almeno 2000
persone (considerando 512 individui maschi
adulti censiti) “…
-1258
Fine del Giudicato di Cagliari con la
distruzione di Santa Igia dopo la fondazione
di Castel di Castro (su Casteddu).
-1259
Vedi F.Artizzu (1957).Archivio Corona
d'Aragona MCCCXXIII.
-1282
Dopo la morte di Gherardo (il vecchio) il
territorio fu ridiviso, a Ugolino andò il
ricco Siggerro (Cixerri). Il Sulcis, Nora e
Decimo andarono a Bonifacio e i discendenti
furono detti Signori del sesto del
regno.
-1324
Battaglia di Lucocisterna (presso Maso,
attuale Elmas, Lutocisterna, Bau Sisterri) tra
Pisani e Iberici. La battaglia finì a favore
degli spagnoli (Catalano Aragonesi) il 29
febbraio, fu combattuta in territorio di
Decimo [Zurita]. Altri storici riportano come
località "Santa Igia" l'attuale Santa Gilla.
In ogni modo vicino allo stagno di Cagliari
(secondo Meloni nominato allora stagno di
Decimo) alla confluenza delle strade che
portavano a Decimo, partendo rispettivamente
da La Maddalena e da Cagliari (Bonaria). In
questi luoghi le due flotte sbarcarono le
truppe (Vedere battaglia di
Lutocisterna).
-1326-27
Feudo riconosciuto "more Italie" ai
Donoratico, che erano rimasti fedeli alla
corona, poi smembrato in tre parti a causa
della lite con i de Açen (Atzeni).
-1341
Nel registro "Decime e Censi dell'anno 1341" è
scritto che Bernardo Pereni ricevette dal
rettore di Decimo maiori, della diocesi di
Cagliari, la somma di 12 libre alfonsine, 10
soldi e 6 danari.
-1342
Il 3 marzo, primo anno del pontificato di papa
Clemente VI, il collettore per la santa sede,
Simone de Oliveto (Canonico e Rettore di
Quartu), riscuote dal rettore Gaddo della
parrocchia di Decimomannu la somma di 12 libre
e 15 soldi. Il nome del Pontefice potrebbe
essere un errore, poiché secondo John
N.D.Kelly in marzo era ancora in vita
Benedetto XII che muore il 25 aprile del
1342.
-1346-50
Simone de Oliveto riceve dal rettore di Decimo
maiore 4 libre. Sempre in quegli anni vengono
pagate dalla chiesa di Decimomannu 6 libre e 7
soldi al sub-collettore Raimondo Gileti. Altro
pagamento "pro ecclesia de Decimo maiori" 2
libre e 1 soldo, e ancora nello stesso periodo
Decimo paga 6 libre e 3 soldi. In questi
registri si annota l'esistenza di un monastero
dedicato a S. Greca che veniva tassato come
tutte le altre chiese, è la prima volta che se
ne fa menzione. Si attesta che "pro
monasterio S.Grege de Decimo" si
riscossero 1 libra, 17 denari e 6
soldi.
- 1348
Pestilenza e spopolamento, molti villaggi e
comunità si estinsero. La stessa sorte toccò
anche alla confinante curatoria di
Gippi.
-1353
Aragonesi contro gli arborensi, il paese passa
agli Arborea. Episodio di Gherardo
Donoratico.
- 1355
Decimo è di nuovo assegnato agli aragonesi,
Nuguet de Santa Pau. Partecipa,con i suoi
rappresentanti al primo parlamento Sardo,
Cortes.
Un documento del 15 luglio 1355 riferisce di
una concessione fatta agli abitanti di Decimo
da parte del Re: essi potevano comprare grano
della Trexenta e della Curatoria di Nuraminis,
purchè lo vendessero nella villa di Sanluri,
nella quale si trovava uno dei castelli Regi
di maggiore importanza(18).
-1359
21 gennaio, risulta ancora, la chiesa di santa
Greca con annesso monastero. Dionigi Scano,
Codice diplomatico delle relazioni tra la
Santa Sede e la Sardegna (Cagliari 1940-41),
dice: "Ugualmente lasciamo dieci libre
della moneta suddetta, per amor di Dio e
come elemosina, alle monache del
monastero di Santa Greca del paese di
Decimomanno affinché ciascuna di esse possa
avere una tunica di cui
rivestirsi".
-1363
Fuliato Serra (Vedere episodio).
-1365
E' riferito a quest'anno un inventario delle
Rendite della Mensa Arcivescovile di Cagliari,
pubblicato dal prof. Alberto Boscolo in
"Archivio Storico Sardo".Trattasi di un
manoscritto che appartiene alla famiglia del
compianto prof.Addis. La parte che riguarda
Decimo Mayor attesta, l'esistenza di chiese
dotate di beni, come S.Nicolau, S.Leonart,
S.Jordi. Ci fa sapere di nomi di terreni e
toponimi come: terra en Pauli, terra Malcasa,
terra Perda Fitta, terra en Probidalu, terra
Senigua, terra detta Plassa de Cans, terra en
Riu da Sirios, terra de Santa Maria. Presenta
l'agente della zona; Procuratore del "Noble
Nuguet de Santa Pau, senor de las viles de
Deximo e de Sanlurjs".
-1366
Il paese ritorna agli Arborea, dopo la
battaglia di Selargius e di Lutocisterna
[2]
-1388
Pace tra Mariano IV e Pietro IV.
-1391
Catalani e Giudicali invasero e saccheggiarono
alcuni villaggi che scomparvero.
-Sec.XV
Chiesa parrocchiale.
-1410 Nuova Investitura della
Baronia del Castello di Joiosa guarda. Bella
guarda,
Villa
Massargia Domus Novas. Selico, Castel d’acqua
fredda, Decimo Manno e Villa Speciosa
popolate come anche delle terre spopolate di
Sols, e Sabatros tutte già possedute da
Giacomo Daragal, concesse in feudo proprio
secondo il costume d’Italia e siccome da d.o
Daragal erano tenute dal Re Ferdinando
D’Aragona al Nobile Ludovico Bellit, con
rinuncia alla lite intentata dal R.o Fisco per
la devoluzione di d.o feudo alla Corona,
Mediante mille Ducati d’oro dal prenom.to
Bellit pagati alla Regia Camera. 29 aprile
1410 [
Archivio di stato di Torino.].
-1413
Nei documenti si nomina il monastero di santa
Greca. Non ci sarà più alcuna menzione
riguardo al monastero.
-1426
Acquisizione da parte dei De Sena del
villaggio di Decimo e Sanluri.
-1434
Antonio De Sena (Dessena) si fa riconoscere il
diritto della trasmissione del feudo, anche
per via femminile.
-1436
Decimo fa parte della Viscontea di Sanluri,
creata e data da Mariano d'Aragona a Giovanni
De Sena.
-1437 25 agosto
Antonio De Sena
vende il feudo agli Aragall che, oltre ai
feudi sulcitani, acquisiscono anche
Villaspeciosa (1464).
-
1441 Diploma del Re . Alfonso, con cui approva la vendita
della Villa di Decimo fatta da Ant.o de Sena a Ludovico d'Aragal,
per instromento 25 .7bre 1437, ivi inserito.
-1464
Concessione
del mero Impero sopra la Villa di Decimo
Manno fatta dal Re D. Giò d'Aragona al
Caval.e Giacomo Daragal, che già la possedeva
in feudo colla giurisdizione Civile, e
Criminale, e misto Impero secondo il costume
d'Italia, in rimunerazione d'essersi d.o
Daragal trasferito nel Principato di Catalogna
con una decente comitiva, e con una Nave
armata, per ridurre i ribelli all'ubbidienza.
8.Xbre 1464
-1501 25 gennaio.
Il grande ponte romano che passava per
Decimomannu, era una struttura importante
anche 15 dopo secoli, doveva essere tenuto
sempre in efficienza. Nella seduta del 25
gennaio 1501, durante il parlamento di
Giovanni Dusay, alla sua presenza, si decideva
un intervento che i parlamentari avevano già
approvato e deliberato, riguardante interventi
di manutenzione ai ponti di: Decimomannu,
Monastir e di Samassi. Le spese dovevano
essere sostenute per metà dai feudatari e per
l'altra parte da un finanziamento del
Parlamento.
-1510
Ordine di Giò Cotza Reggente d’Uffizio della
Procurazion Reale al Regio Alquazil Nicolao
Robbio. Di procedere al sequestro delle Ville
di Decimo Manno, Villa speciosa, Villa
Massargia. Domus novas, tutte popolate, già
possedute in feudo dal nobile D. Giacomo
D’Aragal e rimaste vacanti per morte in
pupillar età di Pietro D’Aragal suo Nipote, ed
ultimo possessore 11.Xbre.1510 .[Archivio di
stato di Torino]
- 1512 Ordine
del Re Ferdinando ai Ministri della Sardegna di Levar il sequestro,
cui si era procedutoad istanza del R.o Fisco sopra la Baronia
del Castello di Bellaguarda, Joyosa guarda, Villa Massargia,
Domus novas, Silico, Castel d'acqua fr. da, Decimo Manno,
Villaspeciosa Terre popolate e di Solo, Sabatzos, ed altre spopolate,
tutte già appartenenti in feudo a Giacomo D'Aragal, attesa la
rinuncia alla Lite, la nuova concess.e fattane a Lodovico Bellit
per atto de '29 Aprile ultimo scorso, ricevuto nella stessa
città di Burgos dal Segretaro Alfonso De Soria 7 Maggio 1512.
Estinzione degli Aragall.
-1519
Investitura in favore di Lodovico
Botter delle Ville di S.t Esperate, Sipont, Susua, Simini, ed Arcedi
20 Maggio 1519
Decimo passa alla baronia di Monastir e a
Ludovico Bellit (Barone di Monastir) . Fu
istituita una Curia a Decimomannu per
l'amministrazione della giustizia.
Modificarono il sistema dei tributi, che
divennero più pesanti per i vassalli. 1)
Pagamento del "feu" in denaro e grano. 2)
Diritto di gallina per i vassalli sposati.3)
"Laor de corte" pagabili in grano ed orzo in
proporzione a quanto raccolto. 4) Diritto di
formaggio, per i pastori, in proporzione a
quanto prodotto ed ai salti occupati per i
pascoli. 5) Le multe per le machizie* furono
trasformate in tributo.
[ *Machizia ovvero la facoltà di macellare
il bestiame che avesse sconfinato nei campi
chiusi e coltivati (Antichi Istituti
del"Diritto Patrio" del Regno)].
Nuova investitura in feudo,
ed a propria natura di feudo secondo il costume d'Italia concessa
dal Re Carlo unitamente alla Regina Gioanna sua Madre al Nobile
D. Lodovico Bellit D'Aragal mediante il Dottor in Leggi Nicolao
Carbonel, che per esso ha supplicato, come suo procuratore legitimam.te
costitruito in virtù d'instrom.to 1.8bre 1518 rog.o Gozadino, delle
Terre di Monastir, Premont, Suites, Segafe site nell'Incontrada
di Parte Olla, S. Pietro di Nuraminis, Nuraminello, Borru, Sogou,
Canxellus poste in quella di Nuramini, Braduli, col suo castello
distrutto, Baronia e Castello d'Acquafredda, Silico, Survis, e Borru
tutte già possedute da suo Padre Salvatore Bellit, siccome pure
delle altre denominate Decimo Manno , Villaspeciosa,
Itzu situate nel Campidano di Cagliari, Baronia di Joyosa
guarda col suo suo Castello distrutto, Villa Massargia con la Dogana
ivi stabilita, Domus Novas, Nacaladu, Astia, Gubisu, Via Struba,
Frongia, Sabatzos, Susu e Jossu, Suergiu, Palmas, Fomentedu, Arenas,
Malapardajos, Vialla Struba, Baretas, Bajacamias, Paringiano, Vaterra,
Fratalias, Canxelles, Margau, Predalunga, e Finuri già tenute in
feudo da Giacomo Daragal di cui d.o Bellit è ugualmente Erede. Con
approvazione, e Conferma delle ottenute ampliazioni, e con ciò che
fermi restino i patti, condizioni, riserve, e servizi portati dalle
Investiture accordate a detto suo Padre, ed al prenominato Giacomo
D'Aragall 27 Aprile 1519
-1550
Ricostruzione della chiesa di santa
Greca
-1591
Visita pastorale Cardinale Del Val, documento
scritto in sardo, dal 22 aprile al
20
maggio (Geronimo Bravo, Antioco Cappai,
Salvator Spiga).
-1597
Testamento di Antioco Meloni documento, il più
antico conosciuto a Decimo.
-1606
Sentenza
del Procur.e R.le Giò Dexart, in virtù della
quale precedente il voto, o sia conclusione de
Regj Uffiziali, manda concedersi a D. Lodovico
Gualbes, e D'Aragal la per esso chiamata nuova
Investitura del Castello, e Baronia di
Joyosaguarda, e delle Ville aggiacenti di
Massargia, Domus novas, Decimo Manno,
Villaspeciosa, Salts, e Sabatzos, ed altre s
popolate, che spopolate, coi rispettivi Loro
Territorj; prestato però prima dal med.o il
giuramento di fedeltà, e compite anche quelle
altre cose, alle quali sia tenuto de jure,
sive de consuetudine; Con ciò, che La natura
del feudo in aliquo non sit mutata, e le
ragioni del fisco, non men che del terzo salve
sempre s'intendano, ed illese.
4.Febbrajo.1606
-1620
Primi cenni storici sui figulini di
Decimo.
-1633
Ritrovamento della reliquia di santa
Greca
-1652- 1656
Fine della grande pestilenza. Ordinazione per
la chiesa di S. Greca di un Retablo al pittore
Giovan Angelo Puxeddu, in ricordo e a
ringraziamento della fine
dell'epidemia.
-1656 1^ Sagra di S. Efisio
-1730
Estinzione dei
Brondo
(Aragall-Bellit-Brondo). Il feudo passò ai
Bou-Crespi.Lite del feudo con il fisco.
-1744
è di questo anno la fonte battesimale della
parrocchiale di Decimomannu
-1756
Relazione
dell'A.F.Pat.le riguardo alla provenienza,
natura, e diritti de' feudi infranotati, col
supplemento d'essa in data de' 6.Aprile 1757.
I Feudi, di cui si tratta, sono: Villa
Speciosa; March.to di Palmas; Villasidro;
Serramanna; Villamassargia; Domusnovas;
Monastir; Acqua fredda; Nuraminis;
Decimo; Parte Barigadu; Monteleon;
Baronia di Posada; Olmedo; Flumini Major;
Teulada Tuili; Orosey; Galtelly; Ussana;
Baronia di Bonvey; Diritti di Cavesaggio; e
del vinteno d'Algheri; Soleminis; Samatzay;
Mussey; Baronia di Putifigari; Monti; Gesturi.
12.Luglio.1756
770-1773
I vassalli si rifiutano di pagare i
tributi.
-1777
Inasprimento della lite sulla proprietà del
feudo. Inaugurazione della chiesa di santa
Greca.
-1781
La Reale Udienza dichiara i vassalli esenti da
tasse.
Sentenza della R.e Udienza,
colla quale si dichiara esente
la Comunità di Decimo
Manno dell'annua
prestazione verso il Marchese
di Villasidro del Diritto
d'Incarica, fermo però
rimanendo l'obbligo del di lui
Pagamento verso la Cassa
Baronale nei casi dalla legge
stabiliti.
12.lulio.1781
-1789
Costruzione dell’altare maggiore della
parrocchiale di sant’Antonio abate (G.B.
Franco), le reliquie
di
santa Greca sono poste in un sarcofago di
marmo bianco.
-1792 Giovanni Battista Franco completa
la prima parte dell’altare maggiore della
chiesa
di
santa Greca
-1785
Transazione che riconosce ai Bou-Crespi i due
villaggi di Decimomannu e Villa Speciosa, che
li riscattano con il titolo di Marchese di
Palmas.
-1820
Disputa tra i figulini di Decimomannu e quelli
del gremio di Cagliari per la fornitura di
manufatti alla Real Casa. Completamento
dell’altare maggiore della chiesa di santa
Greca e posa in opera del pulpito.
-1831-1856
Libri, Causa Pia, Parrocchia di
Decimomannu.
La Regia Delegazione riconosce ai Bou-Crespi
il ricatto dei diritti feudali di Decimomannu
(205 Lire) e Villaspeciosa (76 Lire).
-1839
Il feudo viene riscattato, agli ultimi
feudatari i Bon Crespi di Valdaura.
-1848
Menzione della chiesa di S.Maria
-1857
Palazzo Comunale ( Sindaco Bachis) Edificio
demolito.
-1861
Giudicatura Mandamentale. Edificio
demolito.
-1863
Atti Consolari a proposito del percorso della
ferrovia e della situazione igienica del
paese.(Vedi sindaco Schirru).
-1866 Tutti gli atti anagrafici sono
disponibili e consultabili, sino ai nostri
giorni, presso il comune di
Decimomannu
-1871
Inaugurazione della stazione ferroviaria di
Decimomannu. (Vedi)
-1873-1877
Atti consolari del Comune, conservati nella
parrocchia di Decimomannu.
-1879
Vecchia stazione ferroviaria, ritrovamento di
una necropoli punica.
-1909
Registro degli Obrieri di Santa Greca. (Vedi
gli operaj di S.Greca)
-1922-1957
" Liber Cronicus".Parrocchia di S.Antonio del
Fuoco, Decimomannu.
-1928
Incoronazione di Santa Greca.
-1940
Furto dei gioielli di santa Greca, in
particolare dell’artistica e preziosissima
corona.
-1943
31 marzo. Bombardamento dell’ aeroporto di
Decimomannu, da parte degli alleati 18 avieri
morti e 2 civili, contadini della zona. I
corpi sono ricomposti nella chiesa di santa
Greca.
Le famiglie nobili di Decimomannu
I Cao di San Marco
La famiglia più antica e Nobile di Decimomannu
è quella dei Cao di San Marco, che ha vissuto
a Cagliari, ma che a Decimo possedeva grandi
estensioni di terreno e una casa che occupava
una gran parte del centro storico. I Cao,
famiglia di antichissima origine cagliaritana,
sono sempre andati fieri della loro casata e,
in vari periodi, ne hanno scritto le vicende.
Nel 1430, l'arcidiacono della cattedrale di
Cagliari, Andrea Cao, costruendo la genealogia
della famiglia, la faceva risalire ad Aulo
Caio, comandante romano sbarcato in Sardegna
nel 262 a.C. Secondo un'altra ipotesi, il Papa
sardo Ilario, vissuto nel V secolo, sarebbe
membro della famiglia Cao ma nessuna delle due
tesi è stata dimostrata. La genealogia dei Cao
può essere ritenuta attendibile solo a partire
dagli inizi dello scorso millennio, in quanto
documentata. Si sa che in questo periodo
Ilario Cao vedeva esaudita da
parte
del Papa Benedetto VIII la richiesta di un
intervento militare per liberare la Sardegna
dai saraceni; questo dimostra che già da
allora i Cao avevano influenti amicizie nella
corte papale.
Zirano, Francesco
Religioso (Sassari
1560-Algeri 1603). Entrato nell’ordine
dei Minori conventuali, fu ordinato
sacerdote
e operò per anni nel convento
di Santa Maria di Betlem a Sassari.
Agli inizi del Seicento fu mandato in
Africa come missionario per tentare
di riscattare alcuni schiavi. Arrivò ad
Algeri nel 1602 travestito da mercante,
ma fu tradito e arrestato. Per il suo
riscatto
furono chiesti 3000 ducati, che
non furono pagati: pertanto poco dopo
fu scorticato vivo (1603).
Nel corso
dei
secoli XVII e XVIII furono avanzate
proposte per l’istituzione di un
processo
di canonizzazione, ma solo nel
1990 il processo è stato effettivamente
avviato.
|