CRONOLOGIA E COMMENTI DELLE ATTESTAZIONI STORICHE DEL PAESE DI DECIMOMANNU

  Decimomannu altrimenti detto Decimo, Deximu, Decimo Manno, Decimo Mayore, Decimo Magnius. Si sono trovate testimonianze che il luogo era abitato sin dal Neolitico recente-Calcolitico IV-III millennio a.c. (Cecilia Lilliu: Decimo e il suo territorio, studi Sardi vol. XXVII Sassari 1987) -Villaggio Preistorico-Latifondo-Curatoria-Feudo. Nella zona non ci sono nuraghi.

Nel 1879 fu rinvenuta presso la stazione ferroviaria,  una necropoli punica con tombe a cassone coperte da embrici fittili con timbro caratteristico (senza i quali i coperchi potevano sembrare di trachite). Questo ritrovamento fa pensare che a Decimo già al tempo dei fenici e dei punici, fosse diffusa e di qualità l'arte (artigianato) figulina.

Certamente Decimo non fu fondata dai romani, forse aveva un altro nome. Questi la chiamarono così per la sua posizione strategica e per trovarsi a circa 10 miglia romane (15 Km. ca. il miglio romano misurava 1480 m.) da Castrum Karalis. I romani erano soliti dare nomi di numeri a luoghi, zone, strade, d'importanza strategica; per facilitarne il riconoscimento e l'individuazione. I due ponti romani esistenti a Decimo attestano quale fu l'importanza della località.

  - 215 a.C. Teatro della battaglia tra romani e sardo-punici nella quale Josto e Ampsicoro trovano la morte (2^ guerra punica) [F.C. Casula].

-I-II Sec. a.C. costruzione presso Decimomannu del ponte romano a 12 foci, successivamente si costruisce da Villamassargia, Caput Aquas, l'acquedotto che porterà l'acqua a Cagliari, la sua lunghezza è di 30 miglia romane circa e segue la strada, la vecchia 130. Il percorso di quest'opera, notevole per ingegneria, costeggia Siliqua nella valle del Cixerri sino a Villa Speciosa. Passa proprio all'interno del paese di Decimo, accanto alla chiesa di Santa Greca e vicino all'attuale cimitero, prima di proseguire per Assemini dove si trovano reperti, presso la chiesa di Sant'Andrea, Luxia Arrabiosa. Ad Elmas Sa Murta e accanto all’attuale Istituto Agrario “Duca degli Abruzzi”.

- III secolo d.C. Sarcofago romano rinvenuto nel 1952 nel Cimitero di S.Vito, in disuso da 100 anni.

-304 d.C. Martirio di Santa Greca

-1059 Torchitorio de Unale giudice di Cagliari dona ai Vittorini le chiese di San Giorgio e San Genesio in territorio di Decimo.

-1066 Decimo è ancora un villaggio di poche case, sorte attorno alla chiesa di santa Greca.

-1089 Vittorini, codex Pasquale Tola, riconferma ai monaci Benedettini (Vittorini di Marsiglia) la donazione della chiesa di S. Geogii de Decimo. Il Giudice Costantino (30 giugno 1089) riconferma quanto già fatto dai suoi genitori nel concedere le chiese di S. Giorgio e di S. Genesio. La chiamata in Sardegna, dei monaci Benedettini avvenne per poter dare una svolta alla tradizione Bizantina e nello stesso tempo abbattere le resistenze del clero locale di rito Greco Ortodosso, per passare a quello Romano. Vi fu nell'Isola, un nuovo sviluppo agricolo e del commercio del sale.

-1141 Chiesa di S. Platano a Villaspeciosa, allora in agro di Decimo.

-1207 Decimo conta in quel periodo 207 abitanti.                                                                

-1216 Cecilia Lilliu nei suoi studi riporta " una conferma di donazione del giudice Barisone e di sua moglie Benedetta a favore dell'arcivescovo di Cagliari, redatto "in curia palacii Decimo ", alla presenza di testimoni rogati "in corona de loco", indica il villaggio di Decimo come sede di corte giudicale e di assemblea consultiva del giudice stesso. L'Angius ci fa sapere che Decimomannu fu, per un certo periodo, luogo di gradito soggiorno per i giudici di Cagliari. Nello stesso periodo i Pisani impongono alla Giudicessa Benedetta di cedere la rocca di “Castello”, qui viene fondata la cittadella munita dei pisani  che in seguito sarà la rivale della cittadella di Bonaria, altrimenti detta di Monreale.                                               

-1257 " Un   Terzo del Regno" va ai Donoratico. Curatoria Decimo: la stessa Decimo, Assemini, S.Sperate, Uta, Villaspeciosa e i villaggi scomparsi di: Arcedi, Arcu, Forcilias, Mogor de Liuris, Orto de Cidro, Santu Venuci, Seminis, Siponti, Uta Jossu. Il tessuto economico della curatoria non era ricco, ma doveva avere una certa floridità. A proposito della popolazione, ancora la Lilliu scrive: “Ciò che si può dire con una relativa sicurezza è che i Donoratico, limitatamente alla curatoria di Decimo Maggiore, esercitassero la loro signoria su una popolazione di almeno 2000 persone (considerando 512 individui maschi adulti censiti) “…

-1258 Fine del Giudicato di Cagliari con la distruzione di Santa Igia dopo la fondazione di Castel di Castro (su Casteddu).

-1259 Vedi F.Artizzu (1957).Archivio Corona d'Aragona MCCCXXIII.

-1282 Dopo la morte di Gherardo (il vecchio) il territorio fu ridiviso, a Ugolino andò il ricco Siggerro (Cixerri). Il Sulcis, Nora e Decimo andarono a Bonifacio e i discendenti furono detti Signori del sesto del regno.

-1324 Battaglia di Lucocisterna (presso Maso, attuale Elmas, Lutocisterna, Bau Sisterri) tra Pisani e Iberici. La battaglia finì a favore degli spagnoli (Catalano Aragonesi) il 29 febbraio, fu combattuta in territorio di Decimo [Zurita]. Altri storici riportano come località "Santa Igia" l'attuale Santa Gilla. In ogni modo vicino allo stagno di Cagliari (secondo Meloni nominato allora stagno di Decimo) alla confluenza delle strade che portavano a Decimo, partendo rispettivamente da La Maddalena e da Cagliari (Bonaria). In questi luoghi le due flotte sbarcarono le truppe (Vedere battaglia di Lutocisterna). 

-1326-27 Feudo riconosciuto "more Italie" ai Donoratico, che erano rimasti fedeli alla corona, poi smembrato in tre parti a causa della lite con i de Açen (Atzeni).

-1341 Nel registro "Decime e Censi dell'anno 1341" è scritto che Bernardo Pereni ricevette dal rettore di Decimo maiori, della diocesi di Cagliari, la somma di 12 libre alfonsine, 10 soldi e 6 danari.

         -1342 Il 3 marzo, primo anno del pontificato di papa Clemente VI, il collettore per la santa sede, Simone de Oliveto (Canonico e Rettore di Quartu), riscuote dal rettore Gaddo della parrocchia di Decimomannu la somma di 12 libre e 15 soldi. Il nome del Pontefice potrebbe essere un errore, poiché secondo John N.D.Kelly in marzo era ancora in vita Benedetto XII che muore il 25 aprile del 1342.  

-1346-50 Simone de Oliveto riceve dal rettore di Decimo maiore 4 libre. Sempre in quegli anni vengono pagate dalla chiesa di Decimomannu 6 libre e 7 soldi al sub-collettore Raimondo Gileti. Altro pagamento "pro ecclesia de Decimo maiori" 2 libre e 1 soldo, e ancora nello stesso periodo Decimo paga 6 libre e 3 soldi. In questi registri si annota l'esistenza di un monastero dedicato a S. Greca che veniva tassato come tutte le altre chiese, è la prima volta che se ne fa menzione. Si attesta che "pro monasterio S.Grege de Decimo" si riscossero 1 libra, 17 denari e 6 soldi.

- 1348 Pestilenza e spopolamento, molti villaggi e comunità si estinsero. La stessa sorte toccò anche alla confinante curatoria di Gippi.

-1353 Aragonesi contro gli arborensi, il paese passa agli Arborea. Episodio di Gherardo Donoratico.

- 1355 Decimo è di nuovo assegnato agli aragonesi, Nuguet de Santa Pau. Partecipa,con i suoi rappresentanti al primo parlamento Sardo, Cortes.  Un documento del 15 luglio 1355 riferisce di una concessione fatta agli abitanti di Decimo da parte del Re: essi potevano comprare grano della Trexenta e della Curatoria di Nuraminis, purchè lo vendessero nella villa di Sanluri, nella quale si trovava uno dei castelli Regi di maggiore importanza(18).

 

-1359 21 gennaio, risulta ancora, la chiesa di santa Greca con annesso monastero. Dionigi Scano, Codice diplomatico delle relazioni tra la Santa Sede e la Sardegna (Cagliari 1940-41), dice: "Ugualmente lasciamo dieci libre della moneta suddetta, per amor di Dio e come elemosina, alle monache del monastero di Santa Greca del paese di Decimomanno affinché ciascuna di esse possa avere una tunica di cui rivestirsi".

-1363 Fuliato Serra (Vedere episodio).

-1365 E' riferito a quest'anno un inventario delle Rendite della Mensa Arcivescovile di Cagliari, pubblicato dal prof. Alberto Boscolo in "Archivio Storico Sardo".Trattasi di un manoscritto che appartiene alla famiglia del compianto prof.Addis. La parte che riguarda Decimo Mayor attesta, l'esistenza di chiese dotate di beni, come S.Nicolau, S.Leonart, S.Jordi. Ci fa sapere di nomi di terreni e toponimi come: terra en Pauli, terra Malcasa, terra Perda Fitta, terra en Probidalu, terra Senigua, terra detta Plassa de Cans, terra en Riu da Sirios, terra de Santa Maria. Presenta l'agente della zona; Procuratore del "Noble Nuguet de Santa Pau, senor de las viles de Deximo e de Sanlurjs".

-1366 Il paese ritorna agli Arborea, dopo la battaglia di Selargius e di Lutocisterna [2]

-1388 Pace tra Mariano IV e Pietro IV.

-1391 Catalani e Giudicali invasero e saccheggiarono alcuni villaggi che scomparvero.

         -Sec.XV Chiesa parrocchiale.

-1410 Nuova Investitura della Baronia del Castello di Joiosa guarda. Bella guarda, Villa   Massargia Domus Novas. Selico, Castel d’acqua fredda, Decimo Manno e Villa Speciosa popolate come anche delle terre spopolate di Sols, e Sabatros tutte già possedute da Giacomo Daragal, concesse in feudo proprio secondo il costume d’Italia e siccome da d.o Daragal erano tenute dal Re Ferdinando D’Aragona al Nobile Ludovico Bellit, con rinuncia alla lite intentata dal R.o Fisco per la devoluzione di d.o feudo alla Corona, Mediante mille Ducati d’oro dal prenom.to Bellit pagati alla Regia Camera. 29 aprile 1410 [ Archivio di stato di Torino.].

-1413 Nei documenti si nomina il monastero di santa Greca. Non ci sarà più alcuna menzione riguardo al monastero.

-1426 Acquisizione da parte dei De Sena del villaggio di Decimo e Sanluri.

-1434 Antonio De Sena (Dessena) si fa riconoscere il diritto della trasmissione del feudo, anche per via femminile.

-1436 Decimo fa parte della Viscontea di Sanluri, creata e data da Mariano d'Aragona a Giovanni De Sena.

  -1437 25 agosto Antonio De Sena vende il feudo agli Aragall che, oltre ai feudi sulcitani, acquisiscono anche Villaspeciosa (1464).

 - 1441 Diploma del Re . Alfonso, con cui approva la vendita della Villa di Decimo fatta da Ant.o de Sena a Ludovico d'Aragal, per instromento 25 .7bre 1437, ivi inserito.

-1464 Concessione del mero Impero sopra la Villa di Decimo Manno fatta dal Re D. Giò d'Aragona al Caval.e Giacomo Daragal, che già la possedeva in feudo colla giurisdizione Civile, e Criminale, e misto Impero secondo il costume d'Italia, in rimunerazione d'essersi d.o Daragal trasferito nel Principato di Catalogna con una decente comitiva, e con una Nave armata, per ridurre i ribelli all'ubbidienza. 8.Xbre 1464

-1501 25 gennaio. Il grande ponte romano che passava per Decimomannu, era una struttura importante anche 15 dopo secoli, doveva essere tenuto sempre in efficienza. Nella seduta del 25 gennaio 1501, durante il parlamento di Giovanni Dusay, alla sua presenza, si decideva un intervento che i parlamentari avevano già approvato e deliberato, riguardante interventi di manutenzione ai ponti di: Decimomannu, Monastir e di Samassi. Le spese dovevano essere sostenute per metà dai feudatari e per l'altra parte da un finanziamento del Parlamento.

  -1510 Ordine di Giò Cotza Reggente d’Uffizio della Procurazion Reale al Regio Alquazil Nicolao Robbio. Di procedere al sequestro delle Ville di Decimo Manno, Villa speciosa, Villa Massargia. Domus novas, tutte popolate, già possedute in feudo dal nobile D. Giacomo D’Aragal e rimaste vacanti per morte in pupillar età di Pietro D’Aragal suo Nipote, ed ultimo possessore 11.Xbre.1510 .[Archivio di stato di Torino]

 - 1512 Ordine del Re Ferdinando ai Ministri della Sardegna di Levar il  sequestro, cui si era procedutoad istanza del R.o Fisco sopra la Baronia del Castello  di Bellaguarda, Joyosa guarda, Villa Massargia, Domus novas, Silico, Castel d'acqua fr. da, Decimo Manno, Villaspeciosa Terre popolate e di Solo, Sabatzos, ed altre spopolate, tutte già appartenenti in feudo a Giacomo D'Aragal, attesa la rinuncia alla Lite, la nuova concess.e fattane a Lodovico Bellit per atto de '29 Aprile ultimo scorso, ricevuto nella stessa città di Burgos dal Segretaro Alfonso De Soria 7 Maggio 1512. Estinzione degli Aragall.

 -1519 Investitura in favore di Lodovico Botter delle Ville di S.t Esperate, Sipont, Susua, Simini, ed Arcedi 20 Maggio 1519

Decimo passa alla baronia di Monastir e a Ludovico Bellit (Barone di Monastir) . Fu istituita una Curia a Decimomannu per l'amministrazione della giustizia. Modificarono il sistema dei tributi, che divennero più pesanti per i vassalli. 1) Pagamento del "feu" in denaro e grano. 2) Diritto di gallina per i vassalli sposati.3) "Laor de corte" pagabili in grano ed orzo in proporzione a quanto raccolto. 4) Diritto di formaggio, per i pastori, in proporzione a quanto prodotto ed ai salti occupati per i pascoli. 5) Le multe per le machizie* furono trasformate in tributo.

[ *Machizia ovvero la facoltà di macellare il bestiame che avesse sconfinato nei campi chiusi e coltivati (Antichi Istituti del"Diritto Patrio" del Regno)].

Nuova investitura in feudo, ed a propria natura di feudo secondo il costume d'Italia concessa dal Re Carlo unitamente alla Regina Gioanna sua Madre al Nobile D. Lodovico Bellit D'Aragal mediante il Dottor in Leggi Nicolao Carbonel, che per esso ha supplicato, come suo procuratore legitimam.te costitruito in virtù d'instrom.to 1.8bre 1518 rog.o Gozadino, delle Terre di Monastir, Premont, Suites, Segafe site nell'Incontrada di Parte Olla, S. Pietro di Nuraminis, Nuraminello, Borru, Sogou, Canxellus poste in quella di Nuramini, Braduli, col suo castello distrutto, Baronia e Castello d'Acquafredda, Silico, Survis, e Borru tutte già possedute da suo Padre Salvatore Bellit, siccome pure delle altre denominate Decimo Manno , Villaspeciosa, Itzu situate nel Campidano  di Cagliari, Baronia di Joyosa guarda col suo suo Castello distrutto, Villa Massargia con la Dogana ivi stabilita, Domus Novas, Nacaladu, Astia, Gubisu, Via Struba, Frongia, Sabatzos, Susu e Jossu, Suergiu, Palmas, Fomentedu, Arenas, Malapardajos, Vialla Struba, Baretas, Bajacamias, Paringiano, Vaterra, Fratalias, Canxelles, Margau, Predalunga, e Finuri già tenute in feudo da Giacomo Daragal di cui d.o Bellit è ugualmente Erede. Con approvazione, e Conferma delle ottenute ampliazioni, e con ciò che fermi restino i patti, condizioni, riserve, e servizi portati dalle Investiture accordate a detto suo Padre, ed al prenominato Giacomo D'Aragall 27 Aprile 1519

-1550 Ricostruzione della chiesa di santa Greca

-1591 Visita pastorale Cardinale Del Val, documento scritto in sardo, dal 22 aprile al 20              maggio (Geronimo Bravo, Antioco Cappai, Salvator Spiga).

-1597 Testamento di Antioco Meloni documento, il più antico conosciuto a Decimo.

-1606 Sentenza del Procur.e R.le Giò Dexart, in virtù della quale precedente il voto, o sia conclusione de Regj Uffiziali, manda concedersi a D. Lodovico Gualbes, e D'Aragal la per esso chiamata nuova Investitura del Castello, e Baronia di Joyosaguarda, e delle Ville aggiacenti di Massargia, Domus novas, Decimo Manno, Villaspeciosa, Salts, e Sabatzos, ed altre s popolate, che spopolate, coi rispettivi Loro Territorj; prestato però prima dal med.o il giuramento di fedeltà, e compite anche quelle altre cose, alle quali sia tenuto de jure, sive de consuetudine; Con ciò, che La natura del feudo in aliquo non sit mutata, e le ragioni del fisco, non men che del terzo salve sempre s'intendano, ed illese. 4.Febbrajo.1606

 -1620 Primi cenni storici sui figulini di Decimo.

-1633 Ritrovamento della reliquia di santa Greca

-1652- 1656 Fine della grande pestilenza. Ordinazione per la chiesa di S. Greca di un Retablo al pittore Giovan Angelo Puxeddu, in ricordo e a ringraziamento della fine dell'epidemia. 

-1656 1^ Sagra di S. Efisio

-1730 Estinzione dei Brondo  (Aragall-Bellit-Brondo). Il feudo passò ai Bou-Crespi.Lite del feudo con il fisco.

-1744 è di questo anno la fonte battesimale della parrocchiale di Decimomannu

-1756 Relazione dell'A.F.Pat.le riguardo alla provenienza, natura, e diritti de' feudi infranotati, col supplemento d'essa in data de' 6.Aprile 1757. I Feudi, di cui si tratta, sono: Villa Speciosa; March.to di Palmas; Villasidro; Serramanna; Villamassargia; Domusnovas; Monastir; Acqua fredda; Nuraminis; Decimo; Parte Barigadu; Monteleon; Baronia di Posada; Olmedo; Flumini Major; Teulada Tuili; Orosey; Galtelly; Ussana; Baronia di Bonvey; Diritti di Cavesaggio; e del vinteno d'Algheri; Soleminis; Samatzay; Mussey; Baronia di Putifigari; Monti; Gesturi. 12.Luglio.1756

770-1773 I vassalli si rifiutano di pagare i tributi.

-1777 Inasprimento della lite sulla proprietà del feudo. Inaugurazione della chiesa di santa Greca.

-1781 La Reale Udienza dichiara i vassalli esenti da tasse.

Sentenza della R.e Udienza, colla quale si dichiara esente la Comunità di Decimo Manno dell'annua prestazione verso il Marchese di Villasidro del Diritto d'Incarica, fermo però rimanendo l'obbligo del di lui Pagamento verso la Cassa Baronale nei casi dalla legge stabiliti. 12.lulio.1781

-1789 Costruzione dell’altare maggiore della parrocchiale di sant’Antonio abate (G.B. Franco), le reliquie di     santa Greca sono poste in un sarcofago di marmo bianco.

-1792 Giovanni Battista Franco completa la prima parte dell’altare maggiore della chiesa di  santa Greca

-1785 Transazione che riconosce ai Bou-Crespi i due villaggi di Decimomannu e Villa Speciosa, che li riscattano con il titolo di Marchese di Palmas.

-1820 Disputa tra i figulini di Decimomannu e quelli del gremio di Cagliari per la fornitura di manufatti alla Real Casa. Completamento dell’altare maggiore della chiesa di santa Greca e posa in opera del pulpito.

-1831-1856 Libri, Causa Pia, Parrocchia di Decimomannu.

La Regia Delegazione riconosce ai Bou-Crespi il ricatto dei diritti feudali di Decimomannu (205 Lire) e Villaspeciosa (76 Lire).

-1839 Il feudo viene riscattato, agli ultimi feudatari i Bon Crespi di Valdaura.

-1848 Menzione della chiesa di S.Maria

-1857 Palazzo Comunale ( Sindaco Bachis) Edificio demolito.

-1861 Giudicatura Mandamentale. Edificio demolito.

-1863 Atti Consolari a proposito del percorso della ferrovia e della situazione igienica del paese.(Vedi sindaco Schirru).

-1866 Tutti gli atti anagrafici sono disponibili e consultabili, sino ai nostri giorni, presso il comune di Decimomannu      

-1871 Inaugurazione della stazione ferroviaria di Decimomannu. (Vedi)

-1873-1877 Atti consolari del Comune, conservati nella parrocchia di Decimomannu.

-1879 Vecchia stazione ferroviaria, ritrovamento di una necropoli punica.

-1909 Registro degli Obrieri di Santa Greca. (Vedi gli operaj di S.Greca)

-1922-1957 " Liber Cronicus".Parrocchia di S.Antonio del Fuoco, Decimomannu.

-1928   Incoronazione di Santa Greca.

-1940  Furto dei gioielli di santa Greca, in particolare dell’artistica e preziosissima corona.

-1943   31 marzo. Bombardamento dell’ aeroporto di Decimomannu, da parte degli alleati 18 avieri morti e 2 civili, contadini della zona. I corpi sono ricomposti nella chiesa di santa Greca.

  Le famiglie nobili di Decimomannu

I Cao di San Marco

La famiglia più antica e Nobile di Decimomannu è quella dei Cao di San Marco, che ha vissuto a Cagliari, ma che a Decimo possedeva grandi estensioni di terreno e una casa che occupava una gran parte del centro storico. I Cao, famiglia di antichissima origine cagliaritana, sono sempre andati fieri della loro casata e, in vari periodi, ne hanno scritto le vicende. Nel 1430, l'arcidiacono della cattedrale di Cagliari, Andrea Cao, costruendo la genealogia della famiglia, la faceva risalire ad Aulo Caio, comandante romano sbarcato in Sardegna nel 262 a.C. Secondo un'altra ipotesi, il Papa sardo Ilario, vissuto nel V secolo, sarebbe membro della famiglia Cao ma nessuna delle due tesi è stata dimostrata. La genealogia dei Cao può essere ritenuta attendibile solo a partire dagli inizi dello scorso millennio, in quanto documentata. Si sa che in questo periodo Ilario Cao vedeva esaudita da parte  del Papa Benedetto VIII la richiesta di un intervento militare per liberare la Sardegna dai saraceni; questo dimostra che già da allora i Cao avevano influenti amicizie nella corte papale.

 

  Zirano, Francesco Religioso (Sassari 1560-Algeri 1603). Entrato nell’ordine dei Minori conventuali, fu ordinato sacerdote e operò per anni nel convento di Santa Maria di Betlem a Sassari.

Agli inizi del Seicento fu mandato in Africa come missionario per tentare di riscattare alcuni schiavi. Arrivò ad Algeri nel 1602 travestito da mercante, ma fu tradito e arrestato. Per il suo riscatto furono chiesti 3000 ducati, che non furono pagati: pertanto poco dopo fu scorticato vivo (1603).

Nel corso dei secoli XVII e XVIII furono avanzate proposte per l’istituzione di un processo di canonizzazione, ma solo nel 1990 il processo è stato effettivamente avviato.