LA FESTA DI SANTA GRECA DAI DOCUMENTI ECLESIASTICI

A Decimomannu la festa di santa Greca si celebra tre volte l’anno; il 12 gennaio si commemora il martirio della Santa, il 1° maggio, anticamente la festa di primavera, una sorta di fiera mercato che durava oltre una settimana. In questo giorno si poteva lucrare l’indulgenza plenaria concessa da Papa Pio VI (1775-1799) a tutti coloro che partecipavano alla liturgia festiva, ciò lo si può evincere dalle risposte del vicario parrocchiale Salvatore Montis al questionario del vicario capitolare monsignor Francesco Corongiu (1778). Questo fu già rilevato anche da monsignor Felice Putzu in un suo manoscritto; non è però precisato se la concessione è in “perpetuum” o “ad tempis”.  L’ ultima domenica di settembre si celebra, per cinque giorni (erano tre) la Sagra (Sa festa manna), ora famosa in tutta l’Isola e foriera di richiamo turistico notevole, anche dalla penisola.

Premettiamo che il culto per santa Greca è antichissimo [ab immemorabili]. Il papa Gregorio XIII nel suo “Pastoralis officii” del 30 dicembre 1573 aveva concesso alla Spagna e alle sue dipendenze (quindi anche alla Sardegna) la celebrazione delle feste  di quei santi, di cui si conservano reliquie insigni nelle chiese locali, anche se il loro nome non compariva nel breviario. L’arcivescovo d’Esquivel, nel 1618 inserì l’ufficiatura e la messa di santa Greca nel calendario liturgico della sua diocesi, (anche se il corpo santo della Martire non era ancora stato trovato , quindi a Decimo non c’era alcuna reliquia) . Nel 1634 papa Urbano VIII riservò tale diritto alla Santa Sede.

Nel 1882 l’arcivescovo, monsignor Berchialla, tolse dal calendario tutti i santi sardi non ricordati nel martirologio romano. La Congregazione dei Riti, il cui cardinale Prefetto aveva parlato prima sull’argomento con il Papa, Leone XIII, con lettera del 4 marzo 1883 stabilì di doversi attenere ai precedenti decreti pontifici di Urbano VIII del 20 giugno 1641, secondo il quale si dovesse mantenere lo “status quo reperiuntur”, e di Innocenzo X del 17 ottobre 1647, che conteneva il divieto di accrescere il culto dei santi anzidetti.  La stessa lettera della Sacra Congregazione dei Riti riportava nell’elenco le feste di santi venerati con culto locale quella di santa Greca, nella data del 12 gennaio. Nel 1914, il 15 maggio la stessa Sacra Congregazione dei Riti con una lettera estese poi a tutta l’Isola nell’ufficiatura dei “martiri cagliaritani” tra i quali appunto santa Greca.

Lo Spano scrisse, nel suo libro su santa Greca che “anche le feste dei santi hanno le loro epoche”, se questo può essere vero per alcune feste non lo è certamente per santa Greca. Il concorso di fedeli e frequentatori della Sagra è rilevante e in continuo aumento. Questa sorta di “kermesse”, di fiera mercato, concentra nel paese una quantità di turisti, festaioli che raggiunge qualche centinaio di migliaia di persone, nell’arco di cinque giorni. Ma siamo convinti che la quasi totalità di coloro che vengono a Decimo per la Sagra, lo fanno per fede, la fama di Santa Miracolosa e consolatrice della giovane Martire non ha confini; provate a chiedere agli Obrieri.