Crocifisso doloroso di Decimomannu

In alcuni paesi della Sardegna esistono dei crocifissi in legno, sculture lignee che rappresentano, specie in alcuni periodi dell’anno come la Quaresima e nella settimana Santa o di passione, il Cristo sofferente che poi è deposto e portato in processione in una lettiga. Le varie sculture dei crocifissi lignei hanno stili diversi e si rifanno ai canoni classici dell’arte. Spesso il Gesù e riprodotto in posizioni ritenute compatibili con quelle della crocefissione.

In Sardegna all’inizio del XVI secolo compare, sia nella scultura sia nella pittura, una nuova raffigurazione del Cristo in croce, come la definì la Goddard King in una posizione            “sarda. “    Le gambe ripiegano verso l’alto, ad angolo retto, come nel probabile modello, locale rappresentato dalla scultura lignea del Cristo di Nicodemo nel san Francesco di Oristano”

.[1] “Il Cristo nelle opere di questo stile indossa   un     perizoma   ripiegato e rigirato sui fianchi, grande come una sottana”.[2]  La King definisce“sarda”   quella   posizione del Cristo in croce poiché dal 1518 sino alla fine del secolo sembra esclusiva della Sardegna.

Il  Cristo  di Nicodemo, costituisce un capolavoro e un’opera artistica                      “d’avanguardia” che può essere considerato il punto di avvio di un filone figurativo, sia nella scultura lignea sia nella pittura dei “fondi  d’oro”.[3]

Volendolo prendere come punto di partenza lo  si  dovrà   collegare a una corrente artistica gotico - catalana o comunque Ispanica. Nel museo “Las Descalzas Reales” di Madrid c’è il dipinto di un crocifisso che dai critici è stato definito la vera fotografia del Cristo di Nicodemo[4], c’è da rimarcare che questo stileartistico, altrimenti detto      gotico doloroso è sicuramente derivato dall’arte gotica, sviluppatasi nell’Europa mitel-orientale nel XIV secolo e poi diffusosi nel resto dell’Europa, quindi anche in Spagna e Italia.[5]

La Sardegna ha una serie di crocifissi lignei in questo stile, lo  si   può desumere dagli inventari delle visite pastorali custoditi negli archivi diocesani, degli anni che vanno dal 1591 al 1599 e 1607. Le linee generali di esecuzione si uniformano a canoni come; il capo reclinato verso la spalla destra, il perizoma che cade dal femore destro e ricopre il ginocchio sinistro, le gambe piegate in modo evidente a circa novanta gradi, il tono dell’incarnato pallido sul quale risalta maggiormente il colore vermiglio del sangue che sgorga dalle ferite.

Il crocifisso di Decimomannu, esemplare ubicato nella parrocchia di sant’Antonio abate, è in stile con quelli definiti; “Crocifisso Doloroso”, può essere paragonato a quello di Assemini e comunque in linea con altri noti come quelli di: Villagreca, Ollolai e delle chiese cagliaritane di sant’Anna e san Giacomo di Villanova. Mauro Salis nella sua opera: “Scultura lignea della Diocesi di Cagliari dagli inventari delle Visite Pastorali” descrive l’opera ubicata nel nostro paese.- “Il Cristo è raffigurato con il capo reclinato sulla spalla destra, gli occhi incavati, la bocca semiaperta, le braccia scarne e tese a sostenere il peso del corpo ormai rilasciato; le gambe sono piegate quasi ad angolo retto e i piedi trapassati da un unico chiodo; il perizoma lascia scoperto il ginocchio destro e copre gran parte della gamba sinistra. Sebbene le ridipinture e le condizioni di deterioramento non facilitino la lettura, la tipologia del Crocifisso e i caratteri stilistico-formali inducono a proporre per quest’opera, inedita, di notevoli qualità formali, una datazione attorno alla metà del ‘500. L’ipotesi che qui si avanza è che si tratti del crocifisso che nel 1591, nel 1599 e nel 1607, si trovava nella cappella della confraternita del Santissimo Sacramento”- come riportato dai relativi documenti.[6]


[1] CORONEO, Introduzione: Pittura sarda del quattro - cinquecento di Georgiana  Goddard King

[2] GEORGIANA GODDARD KING, Pittura sarda del quattro - cinquecento.

[3] I retabli nei quali Gesù è rappresentato in posizione “sarda” sono: il Reta-

blo di  Villamar 1518, -dei beneficiati, -di Sorradile, -di Lunamatrona, -di Bortigali, Crocifisso di Sassari anteriore al 1591.

[4] Sotto l’immagine pittorica è scritto: “VERO RITRATO DIL CRUSIFIXU DI  ORISTAN”

[5] A. FRANCO MATA, Escultura gotica espagnola e nel siglo XIV y sus  relaciones con Italia trecentista, Madrid 1984.

[6] Anche la posizione del Cristo effigiato nella gemma della cappella del Crocifisso

è  in stile “sardo”.